Vai alla scheda: prima - precedente - seguente - ultima

Si CT 043: Grotte di Casa del Vescovo

Si CT 043: Grotte di Casa del Vescovo
 

Sinonimi:  Grotte di Serra Pizzuta Calvarina
Comune:  Zafferana
Località:  Casa del Vescovo
I.G.M.:  262 III SO M. Etna Sud (1969)
Latitudine N:  37° 41' 47"
Longitudine W:  15° 01' 33"
U.T.M.:  
Quota:  1675
G.P.S. (geo):  37° 41' 58,4'' N --- 15° 03' 14.2'' E
G.P.S. (utm):  33 S 0502209 4172166
Sviluppo:  38
Dislivello:  13
Idrologia:  Stillicidio, accumulo di neve
Percorribilità:  Buona
Andamento:  Verticale
Terreno:  Lave del 1634-38



Itinerario:  Da Zafferana Etnea si percorre per 16 Km la carrozzabile che conduce al Rifugio Sapienza (SP 92). Giunti a q 1700, si imbocca verso valle una carrareccia orientata a sudovest che conduce a M. Serra Pizzuta Calvarina. Una sbarra impedisce il transito ai veicoli; per il transito rivolgersi all'Ispettorato ripartimentale forestale di Catania. Al termine di una discesa, a 50 m dalla carrozzabile, si giunge ad una casermetta delle Guardie forestali nei pressi di un antico edificio in pietra lavica, noto come Casa del Vescovo. Una lapide reca la scritta «1912 G. Cardinale Nava Arcivescovo, Sac. G. Deodati amministratore». In direzione sud sono visibili alcuni ingressi della cavità. La cavità è raggiungibile anche dal Rifugio Sapienza percorrendo, in direzione di Zafferana, la SP 92 per 3.5 Km.

Descrizione:  Le Grotte di Casa del Vescovo sono un insieme di cavità in parte comunicanti, alcune delle quali sono larghi pozzi a forma di campana. Per la visita occorre una corda da 30 m o una scaletta da 15 m. La cavità più a nord è una breve galleria preceduta da un canale di scorrimento. Dalla galleria si accede ad una cengia posta a metà altezza di una sala. Il passaggio dalla galleria alla cengia è costituito da una apertura in un muro. Superando un dislivello di cinque metri si scende sul pavimento della sala costituito da un caotico ammasso di grossi blocchi. Proseguendo verso sud si risale un pendìo e, attraverso un passaggio tra i massi franati, si raggiunge una seconda sala più piccola della precedente. Anche qui il pavimento è costituito da un ammasso di grossi blocchi. Entrambe le sale presentano tratti di muri a secco lungo le pareti con superfici coperte da muschi e da Capelvenere. Esse prendono luce da ampie aperture sulla volta che il Carrera afferma essere artificiali. Queste aperture vennero praticate per introdurre più agevolmente la neve che veniva qui conservata per l'estate; dal Gurrieri sappiamo che le grotte erano ancora adibite a quest'uso nel 1933. Nelle immediate vicinanze di queste cavità se ne aprono altre tre ad andamento prevalentemente verticale; la più profonda misura 13 m.

Bibliografia:  Carrera P.,1636; Massa, 1708; Recupero G., 1815; Ferrara F.,1793; Sartorius, 1880; Gurrieri G.,1934/35; Pistorio, 1969; Brunelli F., Scammacca B.,1975

Iconografia: