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Si CT 026: Grotta del Gelo

Si CT 026: Grotta del Gelo
 

Sinonimi:  
Comune:  Randazzo
Località:  Sciara del Follone
I.G.M.:  262 III NO M. Etna Nord (1969)
Latitudine N:  37° 48' 20"
Longitudine W:  14° 59' 00"
U.T.M.:  
Quota:  2030
G.P.S. (geo):  
G.P.S. (utm):  
Sviluppo:  125
Dislivello:  30
Idrologia:  Stillicidio, ghiaccio
Percorribilità:  Buona, con ramponi
Andamento:  Orizzontale
Terreno:  Lave del 1614-24



Itinerario:  Da Linguaglossa si sale lungo la carrozzabile che conduce alla pineta. Giunti a q 1400, all'altezza del bar ristorante «Da Filippo», si lascia la strada asfaltata e si percorre la carrareccia, orientata verso nordovest che conduce alla caserma Pitarrone delle Guardie forestali. Una sbarra situata 600 m dopo la caserma preclude l'accesso agli automezzi: per il transito rivolgersi all'Ispettorato ripartimentale forestale di Catania. Circa 6 Km dopo la caserma si giunge ad uno slargo dal quale si diparte, verso monte, una carrareccia secondaria. Per raggiungere la grotta è necessario salire di quota per 300 m e spostarsi verso ovest. Non esiste un vero e proprio sentiero, ma soltanto dei segnali fatti con vernice bianca e piccoli piramidi di pietre (termine locale: omini). A causa dell'uniformità del paesaggio e della scarsezza di punti di riferimento, risulta difficile trovare la grotta senza una guida.

Descrizione:  La Grotta del Gelo è una galleria di scorrimento che contiene ghiaccio perenne; picozza e ramponi sono di grande utilità per visitarla comodamente. Si scende in un avvallamento che rimane ingombro di neve sino a primavera inoltrata. Da qui si prosegue nella galleria principale il cui pavimento è interamente costituito da ghiaccio con pietre inglobate e qualche masso emergente. Durante la stagione calda nella zona d'ingresso si forma una larga pozzan_ ghera. Il primo tratto della galleria è pianeg- giante mentre il secondo presenta un ripido pendio ghiacciato. Le pareti e la volta sono piuttosto uniformi e non presentano lamine distaccate nè fenomeni di crollo; numerose sono invece le fratture. Stalattiti e stalagmiti di ghiaccio, a volte saldate tra loro a formare colonne e festoni, si osservano in quantità variabile durante l'anno. In fondo al pendio si dipartono due cunicoli. Il primo, in direzione est, è lungo circa 30 m ed ha andamento orizzontale. Un secondo cunicolo è diretto a nord, cioè nella stessa direzione della galleria principale. La sua accessibilità pare non facile e non sempre possibile.Si tratta di un passaggio molto basso e in discesa e il cui pavimento è costituito interamente da ghiaccio. Attraverso di esso si arriva ad una piccola sala nella quale il ghiaccio si presenta solo con alcune incrostazioni. Durante l'eruzione del Marzo 1981 la grotta ha rischiato di essere distrutta. Un ampio pozzo-cratere si è aperto ad circa 10 m ad ovest, uno spesso strato di sabbia vulcanica e lapilli ha coperto i campi di lava circostanti rendendoli irriconoscibili, il ghiaccio si è ritirato dalla zona dell'ingresso ed il suo spessore è diminuito in tutta la grotta.

Bibliografia:  Silvestri, 1879; Sartorius, 1880; Spinelli, 1887; Andronico D.,1930; Miceli F.,1933; Cumin G.,1954; Poli E.,1959; Bella V. Brunelli F., Cariola A., Scammacca B.,1982

Iconografia: